LEZIONE DEL 10 MARZO 2017 – ALLA SCOPERTA DELL’ECONOMIA CIVILE E DELLA MEDIAZIONE
Anche la giornata del Master di venerdì 10 marzo si è rivelata intensa e interessante, ricca di contenuti e di spunti di riflessione. Siamo stati condotti alla scoperta dell’Economia Civile grazie all’intervento di Maurizio Benedetti, mentre Massimiliano Ferrari ci ha introdotti al mondo della Mediazione Civile e della Mediazione Tributaria.
Fiducia è stata la parola chiave su cui Maurizio Benedetti ci ha chiesto di concentrarci, ponendo la nostra attenzione sul significato originario di fides, un legame che unisce senza che venga limitata la libertà.
È stato infatti un filo rosso che abbiamo scoperto e ritrovato lungo il percorso. Un percorso con cui siamo stati aiutati a raggiungere una maggiore consapevolezza sulla situazione economico-sociale attuale e sul pensiero economico del mondo in cui viviamo oggi, grazie a due strade scelte da Maurizio: il racconto della crisi finanziaria del 2008 e della crisi economica del 2011 da una parte, un excursus storico dalle origini del pensiero economico moderno ai giorni nostri dall’altra.
Con un racconto ricco di dettagli e contenuti, Maurizio Benedetti ci ha illustrato i meccanismi e gli eventi che hanno dato origine alla crisi finanziaria del 2008 che dagli Stati Uniti ha investito il mondo intero, dal meccanismo dei cosiddetti mutui subprime, alla conseguente bolla immobiliare, ai prodotti finanziari derivati da tali mutui.
Tutti conosciamo il fallimento della Lehman Brothers e ciò che ne è seguito, fino alle conseguenze sull’economia reale che hanno portato l’Europa a vivere una nuova crisi economica nel 2011.
Qui ritroviamo il nostro filo rosso, la fiducia, in quanto ci è stato spiegato come questo circolo vizioso sia stato innescato, insieme ad altre cause, da un calo di fiducia tra gli istituti di credito stessi. Le crisi finanziarie infatti, ha affermato Maurizio, sono crisi di fiducia e per questo motivo possono essere più gravi e più lunghe delle crisi economiche, che sono cicliche e dovute al rinnovarsi di equilibri tra la domanda e l’offerta.
Ma come può essere interpretata questa crisi?
Si è verificato un atteggiamento di miopia generalizzato sia tra gli operatori che tra i regolamentatori del mercato finanziario nel guardare sia alle esperienze del passato che agli esiti futuri, fidandosi eccessivamente delle capacità di autoregolamentazione del mercato finanziario e ponendo obiettivi di profitto a breve termine mancando di lungimiranza; non da ultimo, un eccesso di avidità umana.
Altrettanto interessante è l’interpretazione del Prof. Stefano Zamagni, esponente della Scuola di Economia Civile, che vede la crisi come esito di separazione, tra economia e società, tra lavoro e impresa e tra democrazia e mercato.
Questo percorso ci ha portato a riflettere sul mondo attuale e sulle logiche che ne regolano le relazioni economico-sociali, rendendoci conto, tragicamente, che nessun insegnamento sostanziale sembra essere stato tratto dall’accaduto. Il divario tra pochi ricchi e molti poveri continua ad aumentare, e cresce il mercato di quei prodotti finanziari, ad esempio derivati quali i Futures, che speculano sulle oscillazioni di prezzo di beni di prima necessità, come i beni alimentari, a discapito delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo, e molto altro.
Ci siamo chiesti allora se oggi sia possibile dare vita a un’altra economia. Maurizio Benedetti ci ha condotto alla scoperta di alcune delle scuole di pensiero economico attuali e si è focalizzato sul filone dell’Economia Civile, in cui si riconosce e che mira a riscoprire e attualizzare il pensiero dell’Abate Genovesi. Vissuto nel XVIII secolo Genovesi fondò la prima cattedra di Economia al mondo, a Napoli nel 1765. Sviluppò un pensiero economico in opposizione a quelli a lui contemporanei e fondato sui principi di fiducia, il nostro filo rosso, reciprocità, felicità pubblica ed equità sociale.
Ha fatto poi un richiamo ad Adam Smith, contemporaneo di Genovesi, con parallelismi e successive distorsioni, e al pensiero di Carlo Cattaneo. Ci ha spiegato poi che nel corso dell’Ottocento si è assistito a un declino della tradizione italiana dell’Economia Civile a favore di teorie utilitaristico-marginaliste che si sono diffuse nel mondo degli affari e delle accademie opponendosi al riaffiorare, nella seconda metà del Novecento, dell’antico progetto dell’Economia Civile basato sulla felicità pubblica.
Quale altra economia è allora possibile oggi?
Ci rendiamo conto che oggi l’acquisto di beni non è più solo finalizzato alla stretta utilità e al soddisfacimento di un bisogno, ma ha anche lo scopo di raggiungere uno status sociale. Di conseguenza si dedicano più tempo e più energie al lavoro per potersi permettere di consumare, a discapito dei beni relazionali, cioè dei rapporti umani.
Alla luce di questa realtà ci viene proposto da Maurizio Benedetti, e da Lecco 100, il punto di vista dell’Economia Civile che si propone di riportare il mondo economico attuale, italiano in primis, ai valori di fiducia, reciprocità, felicità pubblica ed equità sociale propri di Genovesi.
La lezione è stata ricca di contenuti e molto teorica, ma attendiamo ora la seconda giornata dedicata all’Economia Civile per comprenderne le applicazioni pratiche possibili oggi e alcuni suggerimenti da poter far nostri alcuni di questi ideali.
Il pomeriggio ci ha invece introdotti al mondo della Mediazione, Civile e Tributaria, grazie all’incontro tenuto da Massimiliano Ferrari, Dottore Commercialista titolare dello Studio Ferrari & Associati di Lecco.
Il forte messaggio che Massimiliano ha voluto trasmetterci, al di là delle nozioni tecniche, essendo egli stesso un mediatore, è che la mediazione è innanzitutto un paradigma culturale che è importante diffondere e sostenere nella società di oggi.
La mediazione viene sollecitata dalla Comunità Europea e non si può negare, d’altra parte, che rappresenterebbe un importante strumento a sostegno dello stesso sistema della Giustizia italiana per far fronte agli eccessivi costi e carichi di lavoro di giudici e tribunali.
Non sono pochi, però, spiegava Massimiliano, gli ostacoli a livello culturale che ancora oggi si oppongono a questa pratica.
Due ragazzi del gruppo sono stati chiamati a simulare una controversia permettendo a Massimiliano di condurci alla scoperta delle logiche della mediazione civile. Abbiamo compreso innanzitutto come il mediatore debba essere un soggetto terzo imparziale, neutrale e indipendente, oltre che competente in tecniche di comunicazione e in tecniche di mediazione. Il suo compito è quello di far emergere le problematiche e condurre le parti a una soluzione, con un ruolo quindi facilitativo, diversamente da un giudice che in una causa ha un ruolo valutativo e potere decisionale.
A conclusione della giornata Massimiliano ha fatto cenno anche alla mediazione tributaria, che viene attuata in caso di accertamenti da parte del fisco e che presenta, però, non poche differenze rispetto alla mediazione civile.
Quest’ultimo è stato un passaggio piuttosto tecnico, con cui però Massimiliano ci ha trasmesso ancora una volta l’importanza di un atteggiamento volto alla mediazione.
La giornata è stata sicuramente impegnativa perché molto ricca di contenuti, ma come sempre molto intensa e coinvolgente perché caratterizzata dal grande entusiasmo di chi, ancora una volta, ha dedicato il proprio tempo per trasmetterci i valori in cui crede.
Marta Perego