PUBLIC SPEAKING
La quinta lezione del Master è stata tenuta da Domenico Esposito
Esposito lavora presso la multinazionale Stanley Black & Decker e si occupa dei processi formativi interni che sovraintendono i diversi marchi commercializzati. La sua carriera partita dalla “gavetta”, attraverso il cambio di diversi ruoli fino a diventare training Manager per i principali marchi della divisione Global and tools storage, mostra come sia importante avere il desiderio di migliorarsi continuamente. Il training è un aspetto fondamentale per quest’azienda tanto da formare, ogni anno, 1250 persone attraverso 110 giornate di formazione.
Cosa significa PUBLIC SPEAKING? Il public speaking è trasmettere emozioni al fine di stimolare una reazione e raggiungere un preciso obiettivo.
Dopo un breve excursus sulle basi del processo comunicativo ci si è focalizzati sul descrivere un buon relatore. Un buon relatore deve avere queste caratteristiche :
- avere interesse per il pubblico à avere quindi la responsabilità di trasmettere contenuti utili. Significa stipulare un “contratto” con la platea: Cosa ti aspetti di ricevere? Cosa sei disposto a dare?
- Deve saper essere interessante.
- Deve avere autorevolezza, passione ed innovazione
- Poiché le parole producono visioni, deve trasmettere delle visioni positive.
Un buon relatore poi sa che Il 90% del successo è dato dalla Preparazione : E’ il primo passo che determina la direzione. Per prima cosa bisogna Identificare l’Obiettivo della relazione. Bisogna prendere in considerazione le caratteristiche dell’audience:à età, sesso, cultura, ruolo lavorativo, valori culturali, lingua-linguaggio tecnico, abitudini locali, esperienza personale-professionale. Non bisogna dimenticare poi che la comunicazione verbale vale solo per il 7% mentre il paraverbale (tono) vale il 38% ed il non verbale ( atteggiamento e aspetto) fino al 55%
Inoltre la nostra comunicazione non passerà mai al 100% a causa di diversi ostacoli (ambiente, soglia di attenzione, la fatica che si accumula nel gestire la comunicazione )che ne compromettono l’efficacia. E’infine scientificamente provato che dopo 1 ora si ricorda il 70% ,dopo 1 giorno il 40% e dopo 3 giorni solo il 10%. Va tenuto ben presente per veicolare il messaggio in modo che venga ricordato maggiormente.
Esposito ha quindi elencato diverse modalità per rendere efficace il discorso e mantenere alta l’attenzione nonostante gli ostacoli che naturalmente si presenteranno e ha fornito degli esempi pratici su come gestire la comunicazione non verbale e le energie.
A questo punto è stato trattato come ORGANIZZARE UN EVENTO
Partendo dalla Regola n° 1 : non dare niente per scontato , tu sei il responsabile qualsiasi cosa succeda.
Il relatore deve quindi :
- Controllare che le informazioni siano recepite in modo corretto
- Controllare che gli ordini siano stati eseguiti correttamente
- Responsabilizzare i collaboratori
Per il Discorso deve :
- Definire il programma e i contenuti
- Determinare tempi e orari (in 3 minuti non posso avere 30 slide)
- Identificare i punti chiave del discorso
- Preparare presentazione e supporti multimediali
- Provare presentazione
- Preparare materiale di comunicazione
- Condividere tutto con il committente
Per il luogo deve :
- Concordare un budget
- Preparare una “to do list”
- Preparare una scadenza/timeline
- Decidere location
- Fare sopralluogo
- Prendere contatti
- Decidere supporti multimediali
- Provare impianti
- Istruire i collaboratori
- Backup presentazioni
In base alla situazione è inoltre importante definire la disposizione della sala meeting :
- Fare sempre sopralluogo
- Decidere disposizione tavoli/sedie
- Verificare posizione interruttori e comandi multimediali
- Verificare spazio di manovra
- Testare apparecchiature e presentazione
- Decidere disposizione ospiti
Durante l’evento è molto importante poi la Gestione della Platea. Generalmente è molto più semplice gestire un gruppo che un singolo. Ecco alcune regole base:
- Mantenere la leadership
- Riconoscere le persone più influenti e coinvolgerle
- Non fare domande di cui non si conosce la risposta
- Prevenire le obiezioni
- Fare domande : Chi domanda di solito guida
- Mantenere il controllo visivo
All’interno di un gruppo bisogna saper distinguere tra coloro che possono recare disturbo o essere d’aiuto:
IL CECCHINO : quello che aspetta solo il primo passo falso del relatore per metterlo in difficoltà
IL JOKER : quello che fa interventi a sproposito
IL GURU : quello che ha influenza sul gruppo, se concorda con il relatore ne diventa il miglior alleato
Una delle problematiche maggiori da affrontare quando si deve parlare in pubblico è di sicuro l’ansia. Risulta quindi importante saper gestire lo stress e l’ansia
- Il cervello non conosce la negazione ma solo la positività, bisogna quindi trasfomare l’ansia in positività
- Mantenere sempre un atteggiamento positivo
Spesso la causa delle ansie e dello stress è la paura di essere giudicati. Siamo stati educati fin da piccoli a vivere il parlare di fronte ad un pubblico come uno stato di stress, una cosa negativa. Questo succede perchè la maggior parte delle maestre impongono di “andare alla lavagna” come una sorta di punizione.
Alcune regole base per gestire ansia e stress:
- Concentriamoci sulle persone e non sui noi stessi
- Fare esercizi di respirazione
- Fare stretching
- Avere una zona di sicurezza
- Imparare a memoria le prime battute à per i primi cinque minuti
- Impostazione mentale positiva
- Immagina e pregusta il successo del tuo intervento
- Tieni a portata di mano gli appunti
Infine va lasciato un modulo di valutazione al pubblico per valutarne il Feedback , così da capire se è stata raggiunta l’efficacia o meno.
- Valutazione della qualità d’esposizione
- Qualità dei contenuti
- Qualità organizazzione
Michela Romanetti