Venerdì 19 febbraio gli alunni di Lecco100 hanno avuto l’opportunità di incontrare personalità di spicco del territorio lecchese, ciascuna con la propria esperienza di e di lavoro. Il primo ospite della giornata è stato Massimiliano Ferrari, commercialista che ha scelto di occuparsi della formazione sui temi legati alla sua professione.
Il mondo di oggi, soprattutto a causa del Covid19, non si è fermato e ha invece continuato ad evolversi adattandosi al cambiamento. Massimiliano si è messo in gioco dando vita ad una community di professionisti come avvocati, formatori ed imprenditori che tengono eventi online su varie tematiche e che ha chiamato Medianos, da lui stesso definita “una rosa in un deserto”.
Il conflitto è inevitabile ed evitare il confronto potrebbe rivelarsi fortemente deleterio. Ma quali sono gli strumenti che abbiamo a disposizione oltre al ricorso davanti al giudice? La mediazione civile è una pratica alternativa di risoluzione dei conflitti. Tale pratica, che può essere svolta da avvocati e non, presenta diversi vantaggi rispetto al ricorso davanti al giudice: da un lato minori costi e dall’altro maggiore rapidità nella risoluzione del conflitto.
La figura del mediatore, dunque, è quella di una persona terza ed imparziale impegnata in un percorso di ripristino della comunicazione tra le parti, che guida ed agevola verso la risoluzione della diatriba.
Il bravo mediatore usa diverse tecniche:
- Ascoltare attivamente le parole che vengono pronunciate dalle parti, senza pensare già a quale potrebbe essere la soluzione.
- Rielaborare il testo. Ripetere alle parti ciò che hanno detto, ponendo maggiore enfasi sugli elementi positivi.
- Sessioni separate. Ciascuna parte si confronta singolarmente con il mediatore e durante tutto il percorso vige la regola della riservatezza.
- Immedesimazione. Il mediatore cerca di immedesimarsi nelle parti. Cosa farebbe se fosse al posto del cliente?
Ciò che Massimiliano ha voluto trasmettere ai ragazzi di Lecco100 è che il miglior modo per risolvere i conflitti è provare ad ascoltare l’interlocutore, cercando di capire le sue motivazioni, senza invece focalizzarsi sul tentativo di far valere solo i propri diritti. Le competenze trasversali sono fondamentali per un buon professionista, e soprattutto è sempre fondamentale avere un piano B, in particolar modo in un periodo di crisi pandemica come quello che stiamo vivendo.
Il primo ospite del pomeriggio è stato il sindaco della città di Lecco, Mauro Gattinoni, il quale ha raccontato la sua esperienza lavorativa oltre che personale.
Da sempre legato al suo territorio, è stato presidente della banda Manzoni di Lecco, responsabile dell’azione cattolica, presidente della fondazione ambrosiana di Milano, ed inventore della manifestazione lecchese Scigamatt. In ambito lavorativo ha svolto una lunga carriera in API (associazione piccole medie industrie), dapprima come addetto stampa, poi come responsabile, vice direttore e da ultimo come direttore. Nel 2019 si è trovato di fronte ad un bivio: abbandonare la carriera in API o candidarsi a sindaco. Ha optato per la seconda e la sua determinazione e coraggio lo hanno poi premiato, coronando il sogno di diventare sindaco. La principale difficoltà di tale ruolo, a detta del neo sindaco, è quella di trovare una sintesi tra istanze, tra posizioni inconciliabili; tuttavia la forza del coraggio può essere capace di guidare le nostre azioni. Difatti secondo Mauro il coraggio ha tre dimensioni:
- vedere la realtà per quella che è
- avere il coraggio di riconoscere i propri limiti
- avere il coraggio dell’immaginazione
L’intervento si è chiuso ricordando quali sono i suoi progetti per valorizzare il territorio lecchese, ponendo l’accento sui giovani e su alcune aree di particolare interesse per la città di Lecco che meritano di essere rivalutate.
Il secondo ospite del pomeriggio è stato il Presidente della Provincia di Lecco, nonché sindaco di Onno e avvocato, Claudio Usuelli.
Per raccontare la sua carriera nella politica ha portato l’esempio dell’arbitro: egli deve dirigere e non ergersi a protagonista. Secondo Usuelli, il ruolo del politico è quello di restare in disparte pur dovendo svolgere un ruolo di grande importanza.
La vita, afferma l’avvocato, è come una ruota di una bici che gira: c’è chi gira a 100 all’ora e chi a 20. Alla fine, però, tutti arrivano a raggiungere i loro obiettivi, anche se a piccoli passi. Avere troppa fretta di raggiungere i propri obiettivi non porta mai a grandi risultati.
Il lavoro in Provincia, ci racconta, è affascinante e al tempo stesso indispensabile per il coordinamento tra i vari Comuni. Anche in tale ruolo si può riconoscere la figura del mediatore, che media tra i cittadini e le organizzazioni con le quali la Provincia stessa opera.
L’ultimo ospite della giornata è Isabella Preda, amante dello sport e della scrittura, giornalista sportiva per il giornale di Lecco.
Isabella ha iniziato con un lavoro domenicale facendo la relazione delle partite di calcio; con il tempo si è poi interessata anche di cronaca. Dopo la laurea si è trasferita nel gruppo editoriale di Como per diventare poi responsabile delle tre testate comasche. Successivamente si è occupata anche del giornale di Lecco e di Merate. La sua determinazione e la sua forza di volontà l’hanno portata a diventare direttore responsabile del giornale di Como. Gli orari lavorativi sono pressoché gli stessi, mentre ciò che cambia sono le responsabilità rispetto a tutto ciò che viene pubblicato sul giornale, e il rapporto con i collaboratori.
Quali sono i pregi che bisogna avere per fare il direttore?
- Buone doti da leader: saper rispondere a tutti, trascinare il gruppo.
- Capacità di ascoltare gli altri con grande e reale attenzione.
- Organizzazione se si vuole fare tutto il lavoro in tempi e con modalità ottimali: creare perciò una scaletta di cose da fare e spuntarle man mano che si fanno.
- Lavoro di gruppo, anche in sinergia con altre redazioni. Saper dialogare con altre redazioni appartenenti alla stessa azienda.
- Puntualità nella consegna dei propri lavori.
- Flessibilità nelle varie operazioni da eseguire per raggiungere lo scopo prefissato.
La sua esperienza ci insegna che lottare per i propri sogni e le proprie passioni premia sempre, seppur con qualche sacrificio. E sicuramente l’arma vincente è costituita dall’essere sempre disponibili verso gli altri, collaboratori o lettori che siano.
Giulia Capobianco