Ci sono molti software che consentono di creare mappe mentali e concettuali e poi esportarle per essere usate con un browser. Fino a qualche anno fa io usavo molto MindManager (https://www.mindmanager.com/) che permette di creare degli item che contengono dei link diretti a file presenti nelle cartelle raggiungibili dal proprio pc e indirizzi Internet. Oggi tendo ad utilizzare Wondershare EdrawMind perché è più flessibile se devo creare mappe concettuali, inoltre, anche se ha meno opzioni di MindManager, lo trovo comodo perché è disponibile online e sui sistemi operativi più diffusi. Importa ed esporta nei formati utili per me ed ha un abbonamento a vita particolarmente economico. È anche un ottimo esempio di stile professionale cinese, confrontabile con quello americano dei prodotti software ai quali siamo abituati.
Personal organizer
Un personal organizer è un punto di partenza che è comodo avere davanti all’accensione del pc, e permette di accedere a tutto quello che serve per lavorare.
Per esempio con MindManager usavo questo:
Dal 2022 preferisco usare Notion, un PKM evoluto perché è su cloud ed è usabile anche, ad esempio, per scrivere questo articolo prima di pubblicarlo sul blog. Rispetto ad una mappa mentale è forse meno intuitivo ma estremamente comodo per la gestione di contenuti.
P.E.G. del Vostro comune
Se cercate su Google troverete “Il **Piano Esecutivo di gestione (**PEG) è lo strumento di programmazione previsto dall’Articolo 169 del D. Lgs. 267/2000, attraverso il quale la Giunta Comunale individua gli obiettivi della gestione ed affida gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi.” Essendo un atto pubblico i Comuni dovrebbero renderlo disponibile, come ad esempio il comune di Novara Piano Esecutivo di Gestione – Comune di Novara Il problema è che spesso è formato da uno o più file di testo di decine di pagine, e fondamentalmente complesso. Essendo le mappe mentali un riduttore di complessità (come dice sempre Umberto Santucci) si può renderne più semplice la lettura trasformandoli in una mappa. E poi magari esportandoli sul web come feci per esempio con un P.E.G. a caso nel 2005:
Ogni ramo contiene gli obiettivi e la loro descrizione. Se il comune non usa un software per la gestione dei processi può comunque verificare una volta al mese a che punto sono gli obiettivi attribuendo una percentuale di completamento. Con il software è possibile filtrare la mappa per vedere solo, ad esempio, gli obiettivi raggiunti, oppure a settembre quelli che non sono ancora stati affrontati.
Riunioni
Tipicamente quando facciamo una riunione una persona traccia i partecipanti, gli interventi, le decisioni. Al termine della riunione si perfeziona la mappa e la si invia a tutti come verbale.
Il vantaggio della mappa è che si scrivono solo le parole necessarie.
Organigramma
Quando l’azienda cresce, o i gruppi di un progetto vanno riepilogati in una tassonomia delle responsabilità, si usa un organigramma. I software per creare mappe mentali sono particolarmente adatti a rappresentare questo tipo di strutture
il modello Chi, che cosa, dove, quando, perché, come (wwwwwh)
Il tipico modello razionalista anglosassone per la scrittura di contenuti a scuola.
Tema, riassunto, articolo di cronaca, gli elementi per raccontare.
Impact map
Un modello molto simile, ma orientato ai processi sono le impact map. Stesse domande in una selezione e soprattutto in un diverso ordine, ci permettono di facilitare e risparmiare tempo in fase di modifica di un qualsiasi progetto. Perché, chi, come, che cosa.
In realtà l’impact mapping è un modello ricorsivo, dinamico. Ogni livello impatta su quello sottostante e viceversa. C’è un testo di riferimento a riguardo, in inglese:
Per ora ci fermiamo qua, ci sono altri modelli per cui è comodo usare una mappa mentale ma già imparare ad utilizzare uno di quelli sopra richiede un certo impegno. Buon divertimento.
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