File pdf: Articolo Il Giornale di Lecco
Al giorno d’oggi l’ingresso nel mondo del lavoro per un giovane non è cosa semplice. I cambiamenti dell’economia e la concorrenza determinano una sempre maggior complessità, che però può divenire un valore aggiunto se si hanno gli strumenti per competere. È così che Lecco100 ha deciso di dedicare una giornata del Master ai “Colloqui di lavoro”: grazie alle competenze di Simone Capoferri, Human Resource Manager presso la multinazionale Honeywell, si è puntato all’obiettivo di creare consapevolezza sulle dinamiche di un rapporto di lavoro.
La lezione di venerdì 21 giugno 2013 si è aperta parlando del curriculum vitae. Simone Capoferri ha comunicato ai giovani: “È necessario mettere sé stessi nel CV, cercando di suscitare l’attenzione e l’interesse del lettore ad una conoscenza. Per far questo dovete porre attenzione sia alla forma sia ai contenuti di questo documento: inserite solo le cose significative, evitando banalità ma tenendo in considerazione a chi il CV è indirizzato”. A tal riguardo sono stati mostrati ai ragazzi diversi curriculum per riuscire a cogliere i punti di forza e di miglioramento di ciascuno di essi.
Il formatore è poi passato a parlare di “Che cosa cercano le aziende”. È qui che è intervenuto l’imprenditore Angelo Cortesi, proprietario della Co.El Srl, che ha espresso un parere imprenditoriale sull’argomento: “Tante cose devono già esserci, altre si costruiscono sul percorso, ma fondamentale è la passione per il lavoro ovvero fare qualcosa in più di quanto ci viene richiesto. Il lavoro dev’essere vissuto come un percorso per realizzarsi”.
Simone Capoferri è così entrato nel pieno della giornata trattando il colloquio di lavoro. Rispondendo alle numerose domande postegli, il docente fin da subito ha sottolineato il concetto che un colloquio non è un esame quindi bisogna evitare di sforzarsi di fare una buona impressione, ma al contrario è necessario mostrarsi semplicemente per come si è. Poiché nei primi 30 secondi si forma l’impressione su una persona, è fondamentale curare l’aspetto esteriore e bisogna aspettarsi domande che mettano in difficoltà: se si pensa di poter dare una risposta è giusto chiedere del tempo e fermarsi a riflettere perché è meglio dare una risposta corretta ma ragionata che una approssimativa. Simone Capoferri ha poi incitato i giovani di Lecco100: “Essere convinti di far bene porta risultati migliori: durante un colloquio ripensate alle situazioni che vi hanno portato risultati positivi perché la carica e l’energia, se correttamente incanalate, portano ad un esito positivo”.
Il responsabile delle risorse umane ha così dato la propria disponibilità ad effettuare una simulazione di colloquio di lavoro e ad esaminare il curriculum vitae di tutti i giovani intervenuti in aula, così da far emergere gli aspetti su cui lavorare per migliorare l’immagine e la consapevolezza di sé stessi.
La giornata di venerdì 14 giugno 2013 è stata dedicata al Time Management: il formatore Alessio Sperlinga ha illustrato ai giovani di Lecco100 come gestire al meglio il tempo. “Da qualche anno mi sono reso conto di non essere immortale e mi sono chiesto se ho usato bene il mio tempo. Sebbene noi non lo percepiamo, infatti, il tempo è una risorsa limitata che non si può rivivere o scambiare quindi è preziosa”.
La lezione si è aperta con la visione di un video di Randy Pausch, il professore statunitense a cui fu diagnosticato un tumore al pancreas già in fase avanzata, che nel 2007 tiene una lezione sul Time Management presso la University of Virginia, divenendo in questo modo famoso a livello mondiale per gli alti contenuti del suo discorso.
Alessio Sperlinga ha così esposto ai giovani il Diagramma di Eisenhower, come supporto per prendere decisioni e dare priorità ai vari impegni del vivere quotidiano. I ragazzi di Lecco100 sono stati invitati a compilare il diagramma in questione dopo aver individuato un elenco di “10 cose da fare” in base ai loro obiettivi ed in questo modo sono stati autonomamente portati a capire come gestire le proprie priorità, redigendo una sorta di budget del tempo.
Dalla teoria di Eisenhower il formatore ha poi introdotto lo studio dello psicologo Csikszentmihalyi, che individua lo stato di flusso (flow) ovvero un percorso ideale che porta l’individuo a raggiungere uno stato di coscienza di completa immersione in un’attività. “La qualità del tempo sta nel riuscire a fare le cose che ti fanno entrare nel flusso, ma alla tua velocità ed in base a capacità e sfide personali. Il flow è momentaneo: si indaga come riuscire a dare ritmo e ripetere questa condizione. Quindi lo stato di flusso rappresenta una traduzione della felicità umana”.
In aula Lecco100 la lezione sul Time Management verte così su come evitare di perdere tempo, ad esempio liberandosi da disordine, interruzioni e continui rimandi, ed al contrario su come riuscire a recuperare tempo, sfruttando viaggi in treno o in auto. Alessio Sperlinga suggerisce strumenti di gestione del tempo di due tipi, quelli classici come l’uso di elenchi, di un’agenda e di ordine sulla scrivania e quelli moderni come l’uso di cellulari/smartphone, pc e programmi informatici.
La lezione, così come si è aperta, si è conclusa con la proiezione della toccante Last Lecture di Randy Pausch, la sua ultima lezione pubblica intitolata Realizzate i vostri sogni d’infanzia, con cui il professore domanda simbolicamente ai suoi studenti “Quale massima provereste a comunicare al mondo se sapeste di avere un’ultima possibilità di farlo?”.
Articolo pubblicato sul Resegone Online del 14 giugno 2013:
Articolo Pubblicato su La Provincia di Lecco dell’8 giugno 2013
Articolo pubblicato su Leccoprovincia dell’8 giugno 2013
La Dottoressa Elena Barra, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lecco, ha spiegato ai giovani di Lecco100 la funzione degli Ordini Professionali. La testimonianza si è aperta con la definizione di libero professionista (tra cui rientrano giornalisti, farmacisti, avvocati, registi, psicologi, ecc.), per poter così parlare delle professioni che al loro interno si differenziano in regolamentate e non regolamentate. Mentre le prime richiedono per legge criteri minimi, quali il conseguimento di un titolo di studio, l’esercizio di un praticantato o tirocinio, il superamento di un esame di stato e l’iscrizione ad un Ordine o Collegio, le professioni non regolamentate sono state fino ad oggi libere ma con la Legge 4/2013 hanno subito un inquadramento.
Elena Barra ha così approfondito la funzione dell’Ordine Professionale: “L’Ordine è un ente di diritto pubblico, non economico; la sua funzione, al contrario di quanto si potrebbe pensare, è la tutela del cittadino perché questo organo disciplina i lavori intellettuali che non sono direttamente valutabili. In ogni Ordine, come accade in quello degli avvocati di cui sono presidente a Lecco, si vige sui comportamenti dei professionisti che ne fanno parte e, nel caso si riscontrino condotte illegittime, si procede, in base alla gravità della vicenda, ad eseguire un avvertimento, la censura, la sospensione, la cancellazione o addirittura la radiazione. Strano a dirsi, ma al giorno d’oggi queste situazioni non sono ancora così rare come si vorrebbe pensare”. Sono stati poi riportati alcuni dati, chiarendo che in Italia esistono 27 Ordini Professionali, i quali generano il 15% del Pil procapite.
L’avvocato ha chiuso la propria testimonianza con due argomenti che hanno molto stimolato la curiosità dei giovani: l’abolizione del divieto del patto di quota lite, reintrodotto nel 2013 per motivi di decoro della professione, ed il patrocinio a spese dello stato, ovvero il diritto riconosciuto ai cittadini non abbienti di essere gratuitamente difesi da un avvocato scelto tra quelli iscritti in un apposito elenco. Elena Barra ha raccontato di essere anch’essa iscritta nell’elenco in questione per perseguire una funzione sociale.
La giornata dedicata al public speaking di venerdì 7 giugno 2013 ha visto in aula Domenico Esposito, commercial training manager della Stanley Black&Decker, che ha interagito con l’obiettivo di dare ai giovani di Lecco100 strumenti pratici da poter implementare nelle proprie attività. Il formatore ha aperto la lezione descrivendo l’importanza per l’azienda di fare formazione: le imprese che oggi stanno più soffrendo sono quelle che hanno tagliato i costi della formazione, ma ciò significa non guardare al futuro.
“Le tecniche non esistono, ma esiste la presa di coscienza del nostro comportamento: è necessario capire le reazioni che gli altri hanno ad un nostro stimolo. Parlare in pubblico significa trasmettere emozioni al fine di stimare una reazione e raggiungere un obiettivo” spiega Domenico Esposito, che si è molto soffermato sul ruolo della preparazione, conferendogli l’importanza dell’80% del successo. Il buon relatore deve conoscere la tipologia del suo pubblico, il tempo a disposizione, le aspettative di chi ascolta e le sue motivazioni personali e professionali. Ed infatti il processo comunicativo ha delle proprie regole: i primi 30 secondi sono fondamentali perché da lì si costruisce l’impressione su chi parla, mentre dopo è necessario utilizzare tecniche di comunicazione come mantenere una posizione eretta ed un contatto visivo, sapendo gestire gli spazi e rispettando la sfera sociale altrui, evitando però di tenere le mani in tasca e le braccia incrociate, di avere un’eccessiva confidenza con il pubblico e di leggere fogli o slide. Il docente ha così suggerito dei metodi per aumentare l’attenzione di chi ascolta, come cambiare il tono ed il volume di voce, fare delle pause nel discorso e rivolgersi al pubblico con delle domande.
Conclusa la parte teorica Domenico Esposito ha aperto la fase pratica della lezione. I giovani di Lecco100 sono stati invitati ad eseguire semplici esercizi che dimostrassero la difficoltà di farsi capire dagli altri perché ognuno interpreta la realtà a modo suo. Il formatore ha poi parlato delle caratteristiche che devono avere i supporti multimediali e le presentazioni in power point: “Le regole base vogliono che non si divida l’attenzione di chi legge con un eccesso di informazioni, usando slides chiare e semplici, in armonia nei contenuti e contrasto nello sfondo, e richiedono di adeguare sempre le dimensioni delle scritte a quelle della sala, potendo enfatizzare i concetti chiave con l’uso di immagini e video evocativi”. Questo è stato confrontato con le presentazioni che i giovani sono stati invitati a fare nei giorni precedenti alla lezione per poter riconoscere gli errori commessi.
Infine Domenico Esposito ha consegnato ai ragazzi del materiale cartaceo su cui gli stessi potranno lavorare, manifestando così passione ed interesse nei confronti della formazione e dei giovani del territorio.
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