Curiosità, è questa la parola che più rappresenta il mio stato d’animo dopo il primo giorno di master “Lecco100”. Curiosità verso i miei compagni di avventura, giovani con storie diverse con cui confrontarsi.
Curiosità nei confronti delle persone che ci hanno regalato il loro tempo per trasmetterci qualcosa o, per lo meno, per stuzzicare il nostro pensiero e il nostro animo.
Quattro sono stati gli ospiti che ci hanno raccontato la loro storia, quattro racconti diversi e, oserei dire, anche contrastanti fra loro.
Si è partiti con la storia dell’imprenditore Angelo Cortesi, un imprenditore di successo che, se pur affrontando diverse difficoltà, è riuscito a portare in alto la sua azienda mantenendo una cultura aziendale con le “C” maiuscola. Una bella storia di sogni perseguiti caparbiamente e raggiunti. Una realtà in continua evoluzione per il miglioramento, non solo dell’azienda ma dell’ambiente e della società.
Proseguendo, è intervenuto Emanuele, un educatore che aiuta i giovani di “Casa Don Guanella” a ritrovare se stessi e a ricostruire la loro vita. Raccontandoci la storia di diversi ragazzi con situazioni difficili, ci ha fatto capire quanto è importante dare a tutti un’opportunità e, sopratutto, ci ha fatto capire quanto l’ambiente che ci circonda e la presenza, o l’assenza, di punti di riferimento può condizionare la vita di chiunque.
Dopo una doverosa pausa pranzo che tra allievi del master abbiamo utilizzato per iniziare a conoscerci, si è ripreso il “racconto-confronto” con Antonio Peccati, guida alpina da giovane e attualmente area manager di Allianz Bank nonché vicepresidente di Confcommercio Lecco.
La sua è una storia anch’essa di successo, costruita passo dopo passo con caparbietà, alzando sempre più l’asticella degli obiettivi e tenendo sempre presenti gli alti valori della montagna.
L’ospite finale è stato Simone, un ragazzo che ha già frequentato il master l’anno scorso e che anche lui, con insistenza e con impegno, è riuscito a realizzare un suo progetto che permetterà di far lavorare persone con disabilità, nell’ambito agricolo.
Storie diverse e, come dicevo, contrastanti ma con diversi punti in comune:
– L’impegno e la costanza per rialzarsi dopo ogni “batosta”;
-La responsabilità nei confronti degli altri, siano essi i dipendenti dell’azienda, giovani da educare, clienti da salvaguardare o disabili da inserire nel mondo del lavoro.
-L’onestà, che ti fa rinunciare a scorciatoie, più o meno legali, in nome dell’etica aziendale; che ti fa guardare gli investitori finanziari come uomini, prima ancora che come clienti; che magari in questo nostro Paese può sembrare una cosa da stupidi ma che, dalle storie di queste persone, dimostra come a lungo termine paghi.
Per concludere vorrei spendere due parole sul tema del master, la sostenibilità.
Ebbene da questa prima giornata, il tema della sostenibilità credo si possa congiungere con il tema dell’onestà, nel senso che è sostenibile vivere, impegnarsi e lavorare onestamente.
Credo sia un messaggio fondamentale di questo primo giorno che condivido pienamente.
Tocca a noi giovani recepire questo messaggio e cercare di cambiare le cose. A proposito di ciò, vorrei terminare con una citazione di un grande scrittore italiano, Corrado Alvaro:
“La disperazione peggiore di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile.”
(cit. Corrado Alvaro)
Gesufatto Colosimo