La giornata del 3 marzo si è aperta con l’intervento di Angelo Cortesi.
Una delle prime questioni che abbiamo affrontato è il perché sia avvenuta la crisi del 2008: la crisi è stata causata dall’avidità miope dell’uomo, spinta da una teoria economica schizofrenica e antropologicamente riduttiva. Ci ha poi proposto una possibile soluzione, ossia quella di adottare una visione di più ampio respiro e di perseguire il bene comune, ciò permetterebbe di realizzare profitto attraverso la creazione di un valore condiviso. Abbiamo poi riflettuto di come il profitto dovrebbe essere un mezzo e non il fine di un’impresa e di come la massimizzazione del profitto fine a sé stesso abbia creato distorsioni nel tessuto dove opera l’impresa e abbia causato scandali e sfiducia della società civile nelle imprese.
Successivamente ci siamo spostati sul tema della responsabilità. Angelo ci ha chiesto cosa caratterizzasse secondo noi un’azienda responsabile e abbiamo pensato che un’azienda responsabile per essere definita tale debba essere attenta all’ambiente, onesta, rispettosa delle risorse umane, attenta alla formazione dei lavoratori e che tiene conto delle conseguenze delle proprie azioni.
Abbiamo poi riflettuto su come noi pretendiamo che politici, manager e imprenditori siano responsabili, se poi nelle scuole e nelle università non si parla e non si diffonde in generale una cultura di responsabilità.
Infine abbiamo parlato del perché le aziende debbano diventare responsabili: perché il desiderio degli uomini di aumentare le proprie ricchezze senza preoccuparsi degli effetti che sarebbero conseguiti ha causato diverse emergenze. Queste sono quella ambientale come il riscaldamento globale; i disastri ambientali come il caso del Danubio rosso o di Fukushima; il consumo di risorse, infatti ad oggi il 20% degli abitanti consuma l’80% delle risorse mondiali. Abbiamo parlato in aggiunta delle soluzioni che potrebbero essere adottate, prendendo in analisi la teoria della decrescita di Serge Latouche, la teoria delle 8 “R”: rivalutare, ristrutturare, ricontestualizzare, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare.
In conclusione di giornata ci ha fatto visita Monsignor Franco Cecchin,
che con delle domande anche provocatorie ha saputo innescare in noi una reazione positiva, ponendoci domande per conoscere meglio la nostra persona. Dapprima ha esordito con “Che senso ha la tua vita?” facendoci capire che nella vita bisogna avere degli obiettivi e che una persona cresce in base agli obiettivi che si pone.
Federica Piloni