“Cosa c’entra un architetto con l’impresa? Me lo ero chiesto anche io, poi ho cambiato impressione in 10 minuti”. Sono queste le parole di Angelo Cortesi mentre introduce la nostra ospite Elena Granata.
Chi è Elena Granata?
Elena Granata, docente di Analisi delle città e del territorio e di Geografia Urbana, è una donna che si occupa da anni di trasformazioni.
Che tipo di trasformazioni? Lasciamo che ce lo dica lei
“La materia che vi porterò parte da quello che sto facendo; ci interrogheremo insieme su dove stiamo andando, che lavoro stiamo cercando e se lo stiamo cercando nel modo giusto”.
Le parole di Elena appaiono forti già dall’incipit. Il resto non è da meno.
“Noi siamo la generazione immersa nei grandi cambiamenti ma ci muoviamo in un Paese che ha poca coscienza ambientale; la nostra cultura è stata caratterizzata da grandi disgiunzioni: il Pensare separato dal Fare, l’Economia separata dall’Urbanistica, l’Ambiente separato dalle Ragioni dello Sviluppo, l’Ambientalismo separato dai Temi della Povertà e del bisogno di Pace. In questo senso, i percorsi che ci hanno formato hanno sempre mantenuto queste disgiunzioni. Qualcosa però si è mosso negli ultimi 10 anni.”
Cos’è cambiato?
È cambiato tutto. Usiamo nuove parole: territorio, ambiente, benessere, responsabilità sociale di impresa, consumo del suolo, qualità del cibo, certificazioni. Questi temi sono all’ordine del giorno. Ce lo raccontano come un mondo in crisi, il nostro, ma potremmo dire: “Che bello sarebbe rimescolare le carte?”
Una domanda sorge spontanea: “Sì, tante cose belle. Ma come si arriva alla fine del mese? non si campa di solo volontariato”
La risposta che ci dà Elena è altrettanto spontanea e per niente banale: “Non abbiamo ancora i contenitori ma qui, in questi mondi Ibridi, c’è lavoro”.
Ci chiediamo allora: cosa sono i mondi ibridi?
Si può dire che questi mondi ibridi sono quelle realtà in cui l’uomo ha saputo utilizzare il suo ingegno al fine di eliminare tante barriere tra materie che negli anni passati non avevano mai avuto dialogo, ad esempio tra Tecnologia e Natura, tra Economia ed Etica, tra Tempo Libero e Lavoro. Pensate ad una fabbrica italiana, situata in Italia, che si autoalimenta attraverso le risorse dell’ambiente in cui è inserita e che dà lavoro a clienti internazionali. La scelta di mantenere la fabbrica in Italia è legata al desiderio di sfruttare le risorse del nostro territorio, risorse che esistono ma che molte volte non vengono messe in risalto.
Appare evidente che nuove idee possono portare a nuove soluzioni, talvolta anche geniali. Ma perché solo in pochi ci credono? Esistono dei rischi?
In pochi stanno guardando fuori dalla finestra. Alcuni sono molto legati alle vecchie dicotomie, dove Economia è sinonimo di Profitto e Ambiente è qualcosa che ostacola questo sviluppo. Ma qualcuno, come detto prima, sta trovando il coraggio di cambiare.
I rischi sono sempre dietro l’angolo. ll rischio principale può essere riassunto, citando Luc Boltanski, con questa espressione: “Il capitalismo si nutre sempre delle parole e delle idee dei suoi nemici”
Se nuove idee portano frutto, qualcuno, magari anche economicamente forte, potrebbe investire in queste innovazioni senza preoccuparsi dei principi su cui tali idee erano fondate.
Per questo motivo è molto importante che l’evoluzione di un’idea sia affrontata in modo etico (e l’etica è fatta da persone che credono in quello che fanno). Probabilmente è questo il tema più sottile.
Una scelta, giusta o sbagliata, avrà prima o poi delle ripercussioni. Più la scelta è radicale, più le le ripercussioni saranno forti.
Non capita tutti i giorni di sentire cose come queste?
- Prima inquino un terreno, poi mi chiedo “e adesso cosa mangio?”
- Voglio fare una buona azione, ma “non sono in regola” per farlo
- Creo un sito balneare per soli turisti e poi mi lamento perché non vedo più i cittadini locali …
Parlare di ambiente ci ha fatto toccare un altro tema caldo, il suolo. Che cos’è il suolo?
Il suolo è cibo, è acqua trattenuta, è respiro, è vita.
“Che cos’è la bellezza?” ci chiede Elena. E subito ci dà la risposta: “La bellezza è un concetto concreto”. La bellezza la vediamo, c’è poco da fare.
E a proposito di un agricoltore, “Cos’è per voi un agricoltore?”
“Immaginatevi un uomo che coltiva le terre delle scogliere Liguri. Che produce olio. Che produce vino. Quest’uomo non è solo un agricoltore, è un costruttore di paesaggio”.
Urbanistica ed Ecologia, due temi che fanno fatica a toccare le persone
Capita spesso di sentire frasi come “L’urbanistica è noia, l’ecologia è noia” ed è difficile parlare di questi temi di petto. Ma dentro questi temi abbiamo il lavoro che vogliamo fare, il cibo che mangiamo, le cose che consumiamo e anche il posto dove vogliamo andare in vacanza.
Se chiedi ad un italiano: “In che cosa eccelle l’Italia?”
Quasi sicuramente ti risponderà: “Nel patrimonio artistico, nella bellezza del territorio, nella cucina e nei prodotti alimentari”.
Allora perché, se ci sentiamo così legati a questi temi, li trascuriamo, li trattiamo male e ci andiamo contro?
Prendete il gioco di unire i puntini. Servono due cose, i puntini e la voglia di collegarli.
Noi abbiamo i puntini. Non ci resta altro che collegarli.
Daniele Redaelli