Il tema di questa mattina sono le mappe mentali.
Alessio Sperlinga ci ha spiegato questo potente strumento per memorizzare.
Esse sono inoltre un riduttore di complessità e fanno leva sulla nostra capacità di raccontare una storia.
Il loro creatore, Tony Buzan, afferma che, dalla sola scrittura, si apprendono concetti in modo monotono senza che diverse parti del cervello, importanti per la memorizzazione, vengano stimolate rendendo così più difficile ricordare. Per ovviare a questo problema e attivare queste aree nella nostra testa Buzan suggerisce di arricchire le informazioni, cioè il segnale che ci raggiunge. L’esempio più semplice, che tutti conosciamo, è sicuramente l’uso dei colori per sottolineare ed evidenziare un testo mentre lo siamo leggendo, ma la sua proposta punta a spingersi oltre.
Prima di entrare ancor più nel dettaglio è importante un inciso sulla Semiotica Moderna : il punto focale, come già accennato, è la narrazione. Ogni cosa assume senso solo se narrata. Inoltre deve essere ben compresa per poter essere poi raccontata. La semiotica moderna si propone infatti di analizzare i testi come se fossero storie. I metodi che utilizza fanno riferimento ad Aristotele, ed al folklore russo: in particolare all’analisi della fiaba. All’interno di ogni storia fantastica sono identificabili 20 passaggi suddivisibili in quattro macroaree. La prima è la Proposta che definisce l’oggetto di valore e definisce il contesto in cui si svolgerà la trama. La seconda è la Competenza, cioè la preparazione dell’eroe per raggiungere l’obbiettivo che viene seguita dalla Performanza: l’atto vero e proprio, la messa in pratica delle premesse precedenti. Il tutto si conclude con il conferimento di un premio o di una punizione in base alle azioni dei protagonisti. Ognuno di noi è in grado di rileggere tutte le fiabe ascoltate da bambino alla luce di questo schema, ma è possibile andare oltre; la Semiotica Generativa si prefigge di rileggere ogni cosa seguendo questi passaggi, affiancando al livello narrativo quello delle emozioni anch’esse suddivise in quattro gruppi: Amore, Sensibilizzazione, Concretizzazione dei sentimenti e Moralizzazione.
Ricollegandoci al nostro discorso, l’utilità per noi sta nella comprensione dei meccanismi narrativi. In questo modo, essendone consapevoli, possiamo aiutare il nostro cervello ad imparare seguendo e riconoscendo questo schema ogni qual volta volessimo imparare.
Sperlinga continua precisando che l’apprendimento è equivalente all’adattamento. Imparare significa adattarsi a quello che abbiamo intorno secondo imitazione, copiando gli altri e assimilando i loro comportamenti lungo un cammino probabilmente ricco di sbagli, che però possono servire da stimolo. Un esempio molto significativo che racconta è quello di un bambino che deve imparare a camminare: il piccolo cerca di imitare gli adulti, ma inevitabilmente cade più e più volte, dalle 2000 alle 6000 volte prima di riuscirci. Nessuno, nonostante gli innumerevoli errori, smette di aiutarlo o dubita che non imparerà mai. Al contrario, nelle scuole dopo solo un brutto voto gli studenti vengono segnati come irrecuperabili e non viene visto il beneficio di aiutarli, ma ci si ferma al doverli valutare.
All’atto pratico unendo i blocchi di teoria visti durante la mattina possiamo ora iniziare a costruire le nostre prime mappe mentali seguendo le regole elencate da Tony Buzan:
- Prendi un foglio bianco in orizzontale, una matita e dei colori.
- Scegli un argomento sul quale vuoi ragionare e metti al centro del foglio un titolo e anche un’immagine che ti suggerisca fortemente il tema. L’immagine non deve essere qualcosa di ben disegnato, anche uno scarabocchio va bene, l’importante è che sia una forma che nasce dalla tua mente e che restituisca alla tua memoria la suggestione di quell’idea.
- Fai partire dal centro 4/5 rami principali che individuano le sotto-tematiche che ti permettono di sviluppare l’argomento. Inizia in alto a destra rispetto al centro e prosegui in senso orario questo sarà anche il verso per leggere la mappa.
- Da ogni ramo principale poi puoi far scaturire nuovi rami che li dettagliano maggiormente.
I primi argomenti su cui ci siamo esercitati sono: la nostra famiglia e le nostre passioni o hobby. Grazie a queste piccole prove, nonostante l’apparente semplicità, abbiamo compreso che per sfruttare al meglio questo strumento è necessario allenarsi ad utilizzarle magari con l’aiuto di software che facilitano la parte grafica e rendono più facile l’archiviazione e la condivisione con altri.
Alberto Andreani