L’ospite della mattinata di oggi , venerdì 26 febbraio, Federica Bolognani, è Coordinatore dell’Ufficio di Piano, Ambito Distrettuale di Bellano presso la Comunità Montana, ente capofila dell’Alleanza Territoriale per il Welfare.
Bolognani ci ha parlato di un argomento molto importante nella realtà in cui viviamo oggi e che sta assumendo sempre più importanza con il passare del tempo: la conciliazione vita-lavoro. Essa è definita come il tentativo reale e progettuale di trovare un equilibrio tra il mondo del lavoro (parte produttiva) e famiglia (parte riproduttiva) insistendo sulla creazione di una singola identità connessa. La conciliazione vita-lavoro consiste in un sistema di molteplici interventi che la Regione Lombardia rivolge ai propri cittadini con lo scopo di aiutare persone e famiglie a coniugare la propria vita lavorativa con la vita privata.
Quest’ultima, in collaborazione con le ATS, sostiene l’implementazione di Reti Territoriali, valorizzando la dimensione territoriale più vicina alle esigenze delle famiglie e delle imprese con la possibilità di effettuare interventi in base ai diversi bisogni specifici locali.
La Regione, tramite questo tipo di organizzazione, sostiene lo sviluppo di azioni volte a rafforzare il benessere della comunità, migliorare il benessere all’interno del nucleo famigliare, aiutare i lavoratori/le lavoratrici che devono prendersi cura dei propri familiari e consentire alle donne di poter trovare un’occupazione stabile.
Sul territorio Lecchese, ad esempio, sono stati garanti voucher ai minori (servizi risocializzanti, attività sportive), ai disabili e agli anziani (badante). Inoltre, per quanto riguarda l’attuale tema dello smart working, sono stati erogati servizi di consulenza sia per le aziende sia per i lavoratori. In più, vengono organizzati anche dei percorsi formativi (es. corsi per babysitter).
Federica, condividendo alcuni feedback positivi dei beneficiari, ci ha mostrato come queste attività abbiano un effetto positivo sul territorio e sulle persone.
Anche in piena pandemia, l’attività non si è fermata, infatti, è nato il progetto “la Conciliazione” (2020-2023) con l’obiettivo di garantire ai cittadini un benessere sociale. Questo progetto prevede l’erogazione di servizi volti all’aiuto delle donne vittime di violenza, servizi di consulenza a favore di aziende, liberi professionisti, imprese e lavoratori autonomi, servizi per la gestione del post scuola (soprattutto durante i periodi di chiusura) e servizi salvatempo (reperibilità nei weekend).
Federica, introducendoci alle iniziative legate al territorio, ha voluto farci comprendere come oggi, rispetto agli anni passati, sia sempre più possibile svolgere la propria attività lavorativa senza rinunciare alla propria famiglia.
La sfida per il futuro è quella di riuscire a trovare un bilanciamento sempre più significativo tra vita e lavoro, creando non solo benessere sociale ma anche economico.
L’ospite del pomeriggio è stato Domenico Esposito, responsabile della formazione del personale commerciale e di vendita della Stanley Black & Decker.
La lezione di Esposito ha avuto inizio con la sua presentazione e quella dell’azienda presso cui è manager, attraverso la visione di un video pubblicitario in cui la comunicazione era un esempio di chiarezza ed efficacia.
Poco dopo ci ha chiesto cosa ci aspettassimo dalla lezione e la motivazione più comune è stata quella di imparare delle tecniche utili per il public speaking, unita alla volontà di apprendere come gestire al meglio l’ansia davanti ad un pubblico molto vasto.
Esposito ha poi scelto tre delle presentazioni personali, tra quelle che precedentemente gli avevamo inviato. Dopo aver invitato gli autori ad esporle, ha chiesto al gruppo un’opinione sulle singole presentazioni.
In seguito, ha introdotto la figura del buon relatore, spiegando che esso deve avere un genuino interesse per il pubblico e tanta passione. Ha poi chiarito la differenza che intercorre tra autorità ed autorevolezza. L’autorità deriva da un ordinamento gerarchico mentre l’autorevolezza da una capacità di farsi seguire dando l’esempio. Per meglio farci comprendere chi è un leader, si è avvalso di un video dove un allenatore motiva la sua squadra, iniettandogli la giusta dose di fiducia per portarli alla vittoria. Quindi può essere definito un leader colui che ha credibilità, che si assume responsabilità, che ha competenza, spirito di sacrificio e costituisce fonte di ispirazione.
Ci ha trasmesso quanto, per una corretta comunicazione, sia fondamentale
-la preparazione (90% del successo),
-la motivazione (personale, professionale, sia del partecipante che del relatore)
-l’analisi dell’audience (età, lingua, valori culturali).
Esposito ha poi sottolineato come nel public speaking siano fondamentali i primi 30 secondi e come da quelli dipenderà fortemente la percezione che gli altri avranno di noi. Prima di un intervento di fronte ad un pubblico, risulta importante farsi presentare da una persona influente per avere una maggiore credibilità. Bisogna poi fare un’apertura efficace imparando a memoria le prime battute, dichiarare quali sono gli obiettivi, definire il contratto e non chiedere scusa (solo una volta se necessario).
In più, nel processo comunicativo
– è molto importante il ruolo giocato dalla vista (al primo posto con il 65%),
-poi troviamo l’udito (20%)
-e i restanti sensi (15%).
Ciò che arriva al pubblico attraverso i messaggi verbali è solo una piccolissima parte (20%), infatti, ciò che una persona vorrebbe dire (100%) viene poi filtrato da ciò che viene espresso e dal tono di voce (70%), il quale, a sua volta, per via di disturbi esterni, si tramuta in un 40% e poi un 20% a seconda dell’interpretazione soggettiva che un soggetto dà a quel messaggio. Per di più, è importante sottolineare il fatto che dopo 3 giorni ci si ricorda solo il 3% di ciò che viene ascoltato.
Quando si parla ad un pubblico, la soglia limite di attenzione è di 35-40 minuti. Un modo per evitare che il pubblico si distragga è il cambiare il tono di voce a cui si aggiungono il cambio di ritmo e di volume e fare delle pause. E’ consigliabile l’esposizione di concetti importanti subito dopo una pausa caffè piuttosto che dopo molti minuti.
Durante un discorso al pubblico è importante :
– assumere una postura eretta,
-gestire gli spazi in cui ci si muove,
-avere un abbigliamento adeguato,
-rispettare la sfera sociale del cliente (che in genere è 2m),
-tenere le braccia larghe,
-assumere movimenti lenti e misurati e
-mantenere un contatto visivo.
L’esposizione deve avvenire attraverso l’utilizzo di parole semplici, con la partecipazione del pubblico, anticipando le obiezioni, seguendo un filo logico preciso, ricorrendo all’utilizzo di immagini per esempi pratici ed evitando l’utilizzo di parole straniere. È importante non dimenticare di lasciare la documentazione aziendale, i propri recapiti, la documentazione ‘to print’ (solo alla fine) e un blocco appunti.
Nella comunicazione assume una certa rilevanza anche il linguaggio non verbale. È consigliato evitare delle chiusure come: mani in tasca, braccia incrociate, eccessiva disinvoltura, dare le spalle al pubblico, dare eccessiva confidenza, fissare le persone, spostarsi continuamente, mantenere lo sguardo basso.
È importante non dare MAI nulla per scontato perché chi comunica è sempre responsabile di ciò che vuol fare arrivare al pubblico. Per una buona comunicazione è importante definire un programma, determinare tempi ed orari e stabilire delle priorità. Inoltre, prima dell’inizio di una riunione è importante relazionarsi, saper riconoscere i leader, prevenire obiezioni, coinvolgere i leader nella discussione, mantenere un contatto visivo ed utilizzare la tecnica del terzo occhio.
Infine, la paura di essere giudicati dal pubblico molto spesso prende il sopravvento. È quindi fondamentale mantenere sempre un mood positivo, concentrarsi sulle persone, aiutarsi anche con esercizi di respirazione, fare stretching, identificare una zona di sicurezza (usare un video), avere un’impostazione mentale positiva, imparare a memoria le prime battute, tenere sottomano gli appunti e immaginare le persone nelle situazioni più buffe.
Ciò che Esposito ha voluto trasmettere al gruppo di Lecco100 è l’importanza di una comunicazione chiara, di una preparazione ad hoc (90% del successo è dato dalla preparazione) evitando di parlare ‘a braccio’. È fondamentale innovarsi, essere sempre un passo più avanti degli altri e identificare e quantificare gli obiettivi (cosa, quanto, entro quando). In merito a questo consiglio ci ha riportato un esempio di due persone nel deserto rincorse da un leone in cui una delle due si mette le scarpe da tennis per essere più veloce dell’altro ed evitare di essere ucciso dal leone.
Infine, ci ha iniettato una dose di positività. Ci ha invitato a non arrenderci mai, ad essere sempre aggiornati, motivati, a trovare sempre del positivo nelle cose che facciamo e nel dubbio di provarci sempre tanto sbagliato o giusto che sia, c’è sempre qualcuno pronto a giudicarci quindi tanto vale tentare.
Greta Colombo