Alessio Sperlinga ha affrontato il tema della formazione di genere.
Schopenhauer ritiene che gli uomini cercano di vivere in una società che sia il meno belligerante possibile: secondo il filosofo l’uomo non agisce per principi personali e valori, ma per la realizzazione dei propri desideri e impulsi.
Fin dall’inizio dei tempi, infatti, la vera macchina è la forza della natura, della specie: gli esseri umani sono corrotti dal desiderio sessuale e di conseguenza generano non per se stessi ma per la specie.
La specie non determina solo il genere, ma anche le convinzioni e le credenze.
La natura non fa nulla per caso, ci ha dotato di 2 generi, uomo e donna, entrambi specializzati in cose differenti: nell’antichità l’uomo, ad esempio, andava a caccia e la donna era responsabile del villaggio e dei bambini e anziani.
Le pulsioni rispondono a stimoli innati che la natura ci dà e noi inventiamo leggi e imponiamo una morale per dare un senso a questi comportamenti.
Se spostiamo l’attenzione sul mondo del lavoro è facile rendersi conto come ci siano ancora poche donne a ricoprire posizioni di comando e direzione.
Come possiamo ovviare a questo problema? Potrebbe tornare utile alla donna assumere il comportamento cosiddetto “dell’appianatore”, ovvero avere un portamento maschile, sguardo dritto, mani allineate ai fianchi e utilizzare un linguaggio molto diretto in modo da eludere ogni fraintendimento possibile.
Anche l’abbigliamento potrebbe giocare un ruolo decisivo nel modo in cui gli uomini vedono una donna.
Non fraintendiamo: la donna non deve snaturarsi, ma deve fare di tutto per raggiungere l’obiettivo, trovare il modo di combattere.
L’incontro prosegue poi con un’illustrazione delle varie differenze tra uomini e donne, sia a livello psicologico che comportamentale.
Gli uomini, per esempio, in un momento di difficoltà preferiscono chiudersi in se stessi e rilassarsi evadendo. Le donne, invece tendono ad aprirsi, parlare e cercare un confronto.
Le donne sono viste come delle onde, quando l’onda sale donano amore e quando ritorna, misurano il risultato di tutto l’amore che hanno donato. Gli uomini invece sono come degli elastici, quando sono esauriti hanno bisogno di allontanarsi per ritrovarsi.
L’uomo è alla ricerca di indipendenza e autonomia, la donna ha bisogno invece di sicurezza.
Secondo John Gray, autore de “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere”, le donne hanno bisogno di rispetto, comprensione, rassicurazione ed esprimono i sentimenti con il volto.
Gli uomini invece hanno bisogno di fiducia, ammirazione e incoraggiamento ed esprimono i sentimenti con il corpo.
Alessio ci ha, poi, mostrato un video “Tales of two brains” dal quale è emerso che la mente degli uomini è composta da piccole scatole, una per ogni argomento e tutte sconnesse tra di loro: esiste anche una scatola del niente ed è la loro scatola preferita.
La mente delle donne, invece, è una matassa di fili interconnessi: ogni cosa è connessa ad ogni altra. Tutto è mosso dalle emozioni, e per questo le donne ricordano tutto.
Donne e uomini hanno anche priorità differenti. Per una donna le piccole cose sono importanti quanto quelle grandi, e sono appagate quando gli uomini ci fanno attenzione.
Gli uomini, dall’altro lato, ricercano l’apprezzamento da parte di una donna, il fatto che venga riconosciuto il proprio valore, la propria indipendenza e autonomia.
Per ultimo abbiamo affrontato l’argomento delle nuove tecnologie. Cosa fa la tecnologia per invadere il concetto di genere? Nel nord Europa, per esempio, in particolare in Danimarca, è possibile oggi ricorrere alla fecondazione artificiale e predeterminare le caratteristiche fisiche del feto. Su questo argomento si è aperto un dibattito e un confronto molto acceso ed interessante.
In conclusione, nonostante le differenze innate che esistono tra i due sessi, è proprio la diversità il valore che porta al cambiamento e al miglioramento in ogni ambito e per questo è importante rispettare e valorizzare ogni persona.
Rebecca Delazzari