Il tema trattato durante la mattinata di venerdì 26 Marzo, riguarda la gestione del tempo . Alessio Sperlinga ci ha introdotto l’argomento facendoci focalizzare sull’importanza di esso, infatti, il tempo è una risorsa preziosa e possiede delle caratteristiche che lo rendono unico, non scambiabile e soprattutto non rivivibile. E’ importante dunque utilizzare e gestire il proprio tempo al meglio e , per fare ciò, Alessio ci ha illustrato alcune tecniche.
Per poter ottimizzare il proprio tempo è necessario agire attraverso metodi che ne permettono la gestione; uno di questi è il diagramma di Eisenhower , la quale struttura, ci permette di posizionare i nostri impegni in base a due principi: urgenza e importanza . La tabella formata ci aiuta a decidere come utilizzare il nostro tempo e come muoverci. In particolare possiamo distinguere 4 casi:
- Impegni urgenti e importanti: denominato “critico”, da fare il prima possibile
- Impegni urgenti e non importanti: denominato “inganno” , non essendo importante l’ideale sarebbe delegare l’impegno ad altre persone e concedere il nostro tempo ad altro
- Impegni non urgente e importanti: sono basati sulla qualità. L’obbiettivo è di aver il maggior numero di impegni in questa casistica in modo da “far le cose fatte bene” e sentirci appagati.
- Impegni non urgente e non importanti: evitarli o addirittura non svolgerli.
In questo modo è possibile decidere cosa svolgere per prima e come gestire i vari impegni. Successivamente al diagramma, Alessio, ha posto l’attenzione sulla caratteristica degli impegni e di come essi ci portano ad uno stato d’animo differente a seconda della loro natura e delle nostre competenze; portandoci a stati di noia, apatia ,ansia e flow. Il flow assume il significato letterale di “flusso” ed è un concetto difficile da spiegare a parole in quanto è una sensazione estremamente rara nella quale si perde il controllo delle proprie azioni e si svolge l’impegno (che deve essere stimolante) in maniera del tutto automatica senza quasi farci caso. Lo stato di flow crea assuefazione e dipendenza e si raggiunge solamente se si ha una elevata preparazione.
Dopo aver dunque analizzato metodi di ottimizzazione del tempo abbiamo analizzato le cause che ne causano la perdita, come: il disordine (scrivania, mail, documenti…), memorizzare tutto, mancanza di organizzazione( compiere cose già fatte o non di tua competenza) , poche ore di sonno ( causano distrazione e nervosismo), interruzioni (telefono o persone), procrastinazione ( fare le cose all’ultimo minuto richiedono sempre più tempo) e riunioni ( gestite male senza orari di chiusura).
Dunque, le cause che ci portano a perdere tempo sono parecchie e tutte risolvibili grazie ad una più accurata gestione delle risorse o attraverso degli strumenti adatti . L’agenda, per esempio, ci permette di delegare energia che utilizzeremmo nel ricordare le cose e concedercene di più alla loro realizzazione ; togliere le notifiche al telefono può ridurre il nostro grado di distrazione e l’utilizzo delle modalità viva voce durante le chiamate ci dà la possibilità di svolgere altre azioni, importante ricordare che le chiamate devono essere corte, svolte in orari strategici ( prima di pranzo o di cena) e focalizzate già dall’inizio della conversazione sui punti da trattare.
Ma è possibile recuperare, almeno in parte, il tempo? la risposta è sì, utilizzando i “tempi morti” come i viaggi o riducendo le cattivi abitudini. Durante i viaggi si può recuperare del tempo dedicandoci alla lettura, allo studio, all’ascolto di audio libri, informandoci o anche solo ascoltando noi stessi e riflettendo. Le cattive abitudini sono vizi che dovremmo ridurre al minimo (come la pausa sigaretta o la televisione) e convertire questo tempo in abitudini più utili.
Il pomeriggio è stato caratterizzato dagli interventi di Chiara Gianola e Lorena Botti riguardanti il social network LinkedIn. Chiara, che lavora in Linkedin, ha introdotto il discorso raccontandoci le potenzialità di questo social.
LinkedIn è un servizio web di rete sociale impiegato principalmente nello sviluppo di contatti professionali tramite pubblicazione e diffusione del proprio curriculum vitae e nella diffusione di contenuti specifici relativi al mercato del lavoro, dunque, a differenza degli altri socialnetwork, LinkedIn, è una piattaforma nella quale il tempo viene investito e non sprecato.
Ciò che contraddistingue LinkedIn è l’affidabilità delle notizie e delle informazioni, le quali vengono controllate ed eliminate in caso di fakenews con relativa perdita di credibilità. I “controllori” di queste notizie siamo noi stessi, in quanto , conoscendo la persona in questione, possiamo verificarne la veridicità delle informazioni . Negli ultimi anni LinkedIn sta prendendo sempre più piede e circa il 95% delle aziende aziendali ne fa parte.
Dopo aver ceduto la parola a Lorena, esperta della comunicazione del Techno Trade Group, l’attenzione si è spostata su dei passaggi fondamentali da eseguire per aver dunque un buon profilo LinkedIn in modo tale da sfruttarlo al meglio:
- Foto profilo : la foto profilo è importantissima ed è il miglior biglietto da visita. Deve esserci per forza ( senza di essa il profilo potrebbe sembrare inutilizzato) e deve essere professionale.
- Sommario : subito sotto la foto profilo bisogna scrivere (in max 100 parole) una breve descrizione della nostra persona cercando di utilizzare parole chiave in modo da essere trovati più velocemente
- Esperienze: all’interno del profilo bisogna riportare tutte le esperienze acquisite di natura: educativa, lavorativa, volontarie, stage effettuati, progetti e quali lingue si conoscono. Meglio se in aggiunta vengono riportate anche delle foto/video.
- Feedback: richiedendo ad altre persone cosa pensano di voi e pubblicarlo. La testimoniante di terzi renderà il profilo molto più credibile ed affidabile
- Riepilogo: alla fine del profilo vi è uno spazio nel quel posso aggiungere tutto ciò che non ho potuto mettere nei punti sopra elencati, magari di minor spessore, ma che comunque serve per completare il profilo e dare una miglior impressione alla persona che lo sta leggendo.
La personalità di Lorena non è passata inosservata ed è riuscita (nonostante fosse la sua prima lezione ad un master) a farci appassionare a questo socialNetwork in maniera molto semplice e spontanea.
Luca Panzeri