Il periodo del covid ha cambiato moltissime abitudini nel modo di gestire lo spazio e il tempo, ha accelerato la creazione di strumenti che permetteranno di comunicare online sempre più facilmente e in modo completo, visivo, para verbale e verbale.
In pratica tutti i problemi posti dal lockdown sono stati risolti con la tecnologia e con la biologia generando un effetto farfalla sulle abitudini di milioni di persone.
Uno degli effetti è stata la migrazione di massa di tecnici e lavoratori della conoscenza una volta capito che avrebbero potuto lavorare dovunque, non necessariamente in un ufficio del datore di lavoro. Basta un qualsiasi punto del mondo connesso velocemente da Internet, anche se non conoscono bene la lingua del posto dove sono andati a vivere. (https://www.ilsole24ore.com/art/great-resignation-perche-e-fenomeno-crescita-e-come-rallentarla-AEU3sfLB)
Un altro effetto è stato quello sulla formazione. Finché si è trattato del bisogno fisico dei minori di vedere la maestra e i compagni di scuola la remotizzazione non ha funzionato bene. Però ci sono casi di successo fra coloro che hanno cercato di cambiare scuola per mille motivi e hanno scoperto la possibilità di frequentare online le scuole superiori, con un esame annuale tutti insieme fisicamente presso le sedi preposte. (https://romaformazione.com/istituto-tecnologico-agraria-agroalimentare-e-agroindustria-agraria-online/)
Per uno studente universitario la scelta è un po’ più ampia, se conosce l’inglese può girare il mondo o rimanere nella sua stanzetta per cinque anni. Ancora di più per le business school che producono master di specializzazione. (https://www.london.edu/executive-education/online-courses)
All’inizio era una forma di adattamento, ora è diventata una scelta e indietro non si torna perché è un movimento che nasce dal basso e quindi non facilmente controllabile. Una sorta di giustizia poetica per coloro che in passato lavoravano come freelance ed erano soggetti a sub-appalti in lavori CoCoCo e senza tutele sindacali di nessun genere oppure dovevano spendere ore al giorno viaggiando come criceti su una ruota.
Il prossimo effetto è quello immobiliare. Mi domando se prevarranno gli uffici in coworking su quelli centralizzati presso le sedi aziendali, se si ripopoleranno i centri periferici visto che non è necessario abitare vicino al luogo di lavoro e si venderanno meno mezzi alimentati a combustibili fossili.
Più a lungo termine, in ogni luogo ci saranno due metri per due di spazio riservato alla realtà virtuale per potersi muovere come in un ufficio di un metaverso in una condizione di presenza percepita.
Per i ragazzi che hanno frequentato il master Lecco 100 nel 2021 e nel 2022 il cambiamento è stato vissuto abbastanza bene, ma sono nati una serie di problemi che abbiamo dovuto gestire:
- lezioni online vuol dire cambiare completamente la didattica
- seguire le lezioni dal luogo di lavoro pregiudica l’attenzione dell’allievo e lo sottopone allo stress delle interruzioni e degli imprevisti e per chi segue da casa ci deve essere uno spazio protetto
- tutti i testimonial online di fatto sono facilitati dal poter intervenire dovunque senza vincoli spaziali e qualche difficoltà tecnologica
- è sempre necessaria la presenza di un “regista” per gestire i problemi tecnici degli strumenti informatici
In sintesi le difficoltà che si sono sommate sono il Dove le persone sono a frequentare il corso perché ogni persona aggiunge un luogo e ogni luogo aggiunge delle variabili impreviste e il Come si comunica con un canale digitale, perdendo nella maggior parte dei casi le emozioni che si trasferiscono in presenza e la spazialità della dimensione fisica dell’altro, basti dire che nel 2021 ci siamo incontrati con gli allievi a fine master e ci siamo tutti stupiti di quanto eravamo alti o bassi rispetto alle finestre sui nostri monitor.
Con queste premesse pensiamo a cosa, come, dove faremo il Master Lecco 100 nel 2023.
Alessio Sperlinga