di Iacopo Spreafico
La preoccupazione verso l’intelligenza artificiale è in costante aumento: saranno richieste sempre meno ore lavorative umane con una conseguente riduzione degli stipendi mentre alcune intere professioni probabilmente spariranno.
Ripensando agli ultimi decenni, già molti processi lavorativi sono stati sostituiti dalle macchine (non intelligenti).
In un mondo orientato ai numeri e alla incontrollata ricerca di crescita, noi umani siamo sicuramente meno efficienti: ci ammaliamo, vogliamo andare in vacanza, non possiamo lavorare h24.
Quale potrà essere quindi il nostro ruolo nello scenario futuro del mondo? In cosa le macchine non potranno mai superarci?
Probabilmente nella creatività! Il nostro cervello è in grado di ideare nuove associazioni dal nulla, trovare soluzioni con il pensiero laterale, trovare nuovi modi di vivere.
Il cervello umano, però, ha energie limitate ed è nostro compito comprendere come gestirle al meglio lasciando fiorire al massimo la creatività.
In nostro soccorso ci vengono in aiuto, per ironia della sorte, proprio i computer.
Alessio Sperlinga, docente del Master di Lecco100, sabato scorso ha introdotto a noi alunni il concetto di *Second Brain*.
Cos’è un Second Brain?
Il concetto di Second Brain nella sua concezione attuale è stato introdotto per la prima volta da Tiago Forte.
Il concetto alla base dei suoi studi è che il nostro cervello non è adatto ad immagazzinare informazioni ma a far nascere nuove idee.
Un Second Brain è uno strumento per salvare in modo sistematico le informazioni, le idee, i pensieri e le connessioni che ci passano per la mente ogni giorno.
Si tratta di un contenitore digitale centralizzato che segue regole ben precise per memorizzare efficientemente tutto ciò che impariamo.
Come funziona un Second Brain?
Tiago ha ideato il metodo CODE (Capture, Organize, Distill, Express) per salvare le informazioni e trasformarle in output creativi.
1. Cattura
Cattura solo le informazioni che reputi meritevoli e che ti risuonano personalmente (processo conscio e attivo su ciò che consumiamo)
2. Organizza
Organizza le informazioni in modo funzionale.
Tiago ha sviluppato il sistema PARA, applicabile ad ogni piattaforma o strumento digitale.
PARA si sviluppa partendo da una semplice osservazione: ogni informazione può essere categorizzata in una delle seguenti 4 categorie:
- Progetti: gruppi di informazioni legate da un obiettivo preciso e da un periodo definito (esempi: perdere 10kg, organizzare le vacanze, creare una strategia comunicativa per un cliente…);
- Aree: interessi a lungo termine (esempi: arte, design, calcio…);
- Risorse: singole unità di informazioni che possono essere utili in futuro;
- Archivio: unità inattive delle precedenti categorie.
In questo modo, le informazioni sono organizzate per possibilità/frequenza di utilizzo.
3 Distilla
Per velocizzare la futura rilettura delle informazioni salvate, Tiago consiglia di distillare le note in riassunti facilmente utilizzabili e di piccola dimensione.
4. Esprimiti
I tre passaggi precedenti sarebbero inutili se le informazioni non venissero rielaborate personalmente per il nostro uso concreto nella vita quotidiana. Possiamo scrivere articoli per un blog, guide, racconti e tutto quello che preferiamo per esprimere la nostra creatività e facilitare connessioni mentali future.
È fondamentale entrare nell’ottica che le informazioni vanno riutilizzate attivamente.
Strumenti per creare un Second Brain
Alessio Sperlinga ha consigliato due software adatti a creare questo sistema in modo efficiente e funzionale
Notion
Notion è un servizio online di gestione informazioni caratterizzato da una infinita personalizzazione. Si basa su una struttura gerarchica di pagine che possono includere testi, immagini, veri e propri database per salvare informazioni e, per l’appunto, altre pagine. Questa caratteristica facilita l’implementazione del sistema PARA.
Obsidian
Obsidian è un software unico nel suo genere che non facilita la formazione di una gerarchia delle informazioni, bensì permette la rapida creazione di collegamenti concettuali tra note tramite un sistema di linking. Si può creare una sorta di personale Wikipedia in cui perdersi. Quella che si va a creare non sarà una piramide ma un grafo, visibile addirittura graficamente in una sezione apposita del software.
Per chi è adatto il Second Brain?
Va riconosciuto che questo sistema non è adatto a tutti.
Per stravolgere le proprie abitudini di apprendimento, soprattutto in età adulta, bisogna essere molto motivati e aperti di mente.
Sicuramente alcune professioni, come content creator, giornalisti, marketer, formatori, imprenditori e così via possono trarre enormi vantaggi da questo nuovo modo di gestire le informazioni.