Bentornati con una nuova puntata del Master Lecco 100 di venerdì 1 marzo. La giornata odierna è stata così suddivisa:
Nella prima parte, per il ciclo “Gli imprenditori si raccontano” abbiamo avuto una doppia testimonianza, rispettivamente Walter Cortiana (imprenditore) e Bruno Corti (assistente educatore). Mentre nella seconda parte è tornata a trovarci Cristina Pedretti, ex corsista dello stesso Master nella sua edizione del 2013, life coach e formatrice.
Gli imprenditori Walter e Luca Cortiana sono attualmente alla seconda generazione della 3C Catene: azienda fortemente affermata da oltre quarant’anni, sia a livello locale che nel panorama nazionale, nella produzione di catene in metallo di piccole dimensioni.
I tre valori guida che caratterizzano il nostro Master, sono gli stessi che Walter Cortiana applica nella sua azienda: competenze (non sono sufficienti), cuore (ci vuole passione) e convinzione (per raggiungere un obiettivo).
Nella sua vision le relazioni e le collaborazioni sono fondamentali per lo sviluppo dell’azienda e del territorio stesso. Giustappunto può vantare diverse collaborazioni con scuole, università e associazioni per diffondere la cultura, i valori del lavoro, vari progetti innovativi e l’alternanza scuola-lavoro. Attraverso corsi di formazione, investimenti e innovazioni, la sua azienda ha raggiunto e ottenuto la certificazione di gestione della Qualità secondo la norma ISO 9001. All’interno dell’azienda i suoi dipendenti sono al tempo stesso coinvolti e valorizzati. Il rapporto tra loro è familiare dimostrato anche dall’attaccamento del loro ex capo officina che nonostante la pensione è voluto tornare come consulente a titolo gratuito.
Nella seconda parte della mattinata ha preso la parola Bruno Corti, assistente educatore presso la Casa Don Guanella, comunità educativa molto affermata a livello regionale nel cuore della città di Lecco da più di cent’anni.
La Casa ospita attualmente circa 60 bambini/e e ragazzi/e in situazioni di disagio, difficoltà, depravazione e situazioni di pericolo fisico o psicosociale.
Corti inizia a lavorare sin da giovane come idraulico: “Esperienza formativa e professionale al tempo stesso”, affermerà. Di pari passo inizia ad avvicinarsi al mondo del volontariato che lo porterà a viaggiare nel mondo, soprattutto in America Latina. La sua esperienza l’ha portato oggi a essere oltre che educatore anche responsabile di progetti e a rapportarsi con le istituzioni locali.
I ragazzi sono continuamente stimolati a mettersi in gioco attraverso la gestione della casa, le relazioni, le attività e i progetti. A tal proposito è stato realizzato il progetto Cascina Don Guanella, attraverso la ristrutturazione di un vecchio cascinale, nei pressi di Valmadrera, con terreno annesso. In questo ambiente protetto i ragazzi, insieme agli educatori, si occupano della gestione e mantenimento della struttura oltre che svolgere attività prevalentemente agricole, in quanto l’agricoltura rappresenta una formidabile risposta alle situazioni di disagio e favorisce la coesione e il lavoro di squadra.
Nel pomeriggio Cristina Pedretti che lavora per la Fondazione Luigi Clerici di Lecco, oltre che essere life coach, dopo una breve spiegazione teorica riguardo all’interazione tra speaker e ascoltatore, ci ha guidato in una serie di esercizi sfruttando alla massima potenza i ns canali sensoriali, visivi e uditivi.
Nel primo esercizio, dopo esserci divisi in coppie, bisognava raccontarci una storia a vicenda riguardo un argomento sui cui si era particolarmente ferrati. Dal racconto dello speaker dovevano fuoriuscire parti verbali, uditive e sensazioni. Durante il racconto l’ascoltatore invece doveva fornire segnali: sensoriali (sguardo in alto), uditivi (laterale), visivi (in basso). Lo speaker a questo punto doveva adattare la sua narrazione focalizzandosi maggiormente sui nuovi segnali emessi dall’ascoltatore. La finalità dell’esercizio è quella di comprendere e di entrare in relazione con le persone che ci circondano nella vita di tutti i giorni, attraverso i canali sopra citati.
Nel secondo esercizio, sempre divisi a coppie, bisognava schierarsi di fronte al muro con appeso un foglio contenente le lettere dell’alfabeto, sotto ciascuna di esse corrispondeva una diversa lettera: d (destra) s (sinistra) i (insieme). (Vedi foto sotto).
L’esecuzione dell’esercizio corrispondeva nel leggere ad alta voce la lettera dell’alfabeto e alzare la mano in corrispondenza delle lettere sottostanti. Ci sono tre livelli di difficoltà: mano singola, mano + piede opposto e lettura dell’alfabeto al contrario. Dopo il passare dei giorni, bisogna cambiare l’ordine delle lettere d, s, i perché è memorizzato dal nostro cervello e non diventa più efficace, affermerà la coach. Cristina Pedretti ci ha consigliato di svolgere questo esercizio tutte le mattine per 10 – 15 minuti, al fine di sciogliere eventuali tensioni accumulate in precedenza e tornare in uno stato positivo. Il fine dell’esercizio è l’interazione che si crea tra l’emisfero destro del nostro cervello, e quello sinistro. Lo scopo è far sì che essi siano riattivati.
Alla prossima puntata! Mi raccomando, non mancate!
Andrea Sarcinella
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