Paolo Corti, archeologo operante sul territorio lecchese, ha raccontato la situazione e l’evoluzione del suo mestiere in un parallelo con le scoperte internazionali e le prassi locali europee e italiane, con l’esempio virtuoso della Francia.
Il suo intervento è culminato con una serie di esempi sul metodo che porta a sempre nuove scoperte in riferimento a vari interventi personali in scavi nazionali e locali, terminando con una serie di esempi sulle possibilità di sostenibilità economica dei siti archeologici che attraverso le leggi attuali permettono di dare in carico ai privati il recupero ed il mantenimento dei siti in cambio degli introiti turistici che ne derivano e stimando anche una ricaduta lavorativa sui territori interessati.
Nel pomeriggio si è trattato della conciliazione famiglia lavoro, argomento trattato da Egidio Riva, professore dell’università cattolica.
Partendo da una visione generale sul tema sono state messe in evidenza le diversità nei modelli di conciliazione nei vari paesi del mondo. Nella visione americana sono le imprese a garantire delle valide politiche mentre al nord Europa questo compito è nelle mani dello stato.
In Italia la situazione è invece differente e sono spesso le famiglie allargate a favorire la conciliazione in quanto le aziende e lo stato faticano ad adottare una visione di questo tipo.
Si è poi cercato di rispondere ad alcune domande cruciali: cosa conciliare? Lavoro, famiglia e interessi personali. Chi ha necessità di conciliare? Tutti, uomini e donne, senza discriminazioni dovute ai ruoli di genere. Chi dovrebbe favorire la conciliazione?
Datori, imprese e associazioni di categoria.
Da un punto di vista più pratico sono state poi approfondite le varie misure di conciliazione che vanno dai congedi alla flessibilità oraria, dal welfare aziendale ai benefit concessi.
Tutto questo può avvenire lavorando sodo sulla cultura dell’azienda.